martedì 21 aprile 2020

RETRIBUTION






Episode 2

GENERE: Thriller, True Crime




SIGLA





Nova Scotia, Canada, 20 Aprile 2020




“Uno degli atti di violenza più insensati nella storia della nostra provincia”. 

Stephen McNeil, premier della Nuova Scozia, a poche ore dalla peggiore sparatoria della storia del Canada

Diciotto persone sono state uccise tra sabato e domenica da un 51enne armato e travestito da poliziotto, che aveva trasformato la sua auto rendendola simile a una della Royal Canadian Mounted Police. Il killer, che viveva a Portapique, è stato ucciso dopo una caccia all’uomo di oltre dieci ore. 

L’uomo armato travestito da poliziotto ha sparato alle persone nelle loro case nella piccola città rurale di Portapique e ha provocato incendi in tutta la provincia canadese della Nuova Scozia. Tra le vittime, che sono state trovate anche in altre località, c’è anche un ufficiale di polizia. 

Gabriel Wortman, 51 anni, dentista, ha iniziato la folle carneficina sabato. Le autorità ritengono che il tiratore possa aver scelto le sue prime vittime, ma poi ha iniziato ad uccidere a caso. 


Ancora ignoto il movente.




Montreal, Canada, 6 Dicembre 1989




Un giovane con un fucile semiautomatico irrompe in un'aula di ingegneria all'Ecole Polytechnique.

Ordina alle donne e agli uomini di disporsi ai lati opposti dell'aula. Separa nove donne, ordinando agli uomini di andarsene. 

Urla: "Sto combattendo il femminismo!" e apre il fuoco contro tutte e nove le donne uccidendone sei. 

Si sposta quindi attraverso i corridoi, la caffetteria e un'altra classe, prendendo di mira altre donne. 

In meno di venti minuti, lo studente Marc Lépine spara a 28 persone, uccidendo 14 donne, e poi si suicida.



 

“Anche se i media mi attribuiranno la qualifica di ‘Folle Omicida’, io mi considero una persona razionale ed erudita, che solo la Morte [Grim Reaper] ha costretto a intraprendere atti estremi”.


Marc aveva comprato la variante Ranch Rifle del Ruger Mini-14 il 21 novembre 1989 in un negozio Checkmate Sports a Montreal. Era stato dentro e intorno all'edificio dell'École Polytechnique almeno sette volte nelle settimane precedenti la strage.

Prima di compiere il massacro, si è seduto nell'ufficio del cancelliere al secondo piano, dove è stato visto frugare in un sacchetto di plastica. Non ha parlato con nessuno. Un membro dello staff ha chiesto se poteva aiutarlo ma è stato ignorato. Poi è stato visto in altre parti dell'edificio.

Uscito dal'aula in cui ha iniziato la sua folle vendetta ha proseguito nel corridoio del secondo piano ferendo tre studenti prima di entrare in un'altra stanza dove ha tentato per due volte di sparare ad una studentessa. 

La sua arma si è inceppata allora è entrato nella scala di emergenza per ricaricarla. Poi è tornato nella stanza che aveva appena lasciato, ma gli studenti avevano chiuso a chiave la porta; ha sparato tre colpi contro la porta senza riuscire ad aprirla. Muovendosi lungo il corridoio, ha sparato ad altri, ferendone uno, prima di dirigersi verso l'ufficio dei servizi finanziari dove ha ucciso Maryse Laganière attraverso la finestra della porta che aveva appena chiuso a chiave. 

Si è poi recato alla caffetteria del primo piano, in cui erano riunite circa un centinaio di persone. Ha sparato ad una donna in piedi vicino alle cucine e ferito un altro studente. La folla si è dispersa. Ha seguito due donne in un'area di deposito alla fine della mensa, ucidendole. Ha detto a due studenti, un maschio e una femmina, di uscire da sotto un tavolo; hanno obbedito e sono stati risparmiati. 

Quindi è salito con una scala mobile al terzo piano. Nel corridoio ha sparato e ferito una studentessa e due studenti di sesso maschile. È entrato in un'altra classe, ha detto a tre studenti di uscire, poi ha sparato ferendo Maryse Leclair, che era in piedi nella parte anteriore dell'aula. Ha sparato anche contro gli studenti in prima fila uccidendo due donne che stavano cercando di fuggire dalla stanza, mentre altri studenti si sono gettati sotto i banchi. Poi si è avvicinato ad alcune studentesse, ferendone tre e uccidendone un'altra. 

Ha ricaricato la sua arma e si è spostato in testa alla classe, sparando in tutte le direzioni. La Leclair, rimasta ferita, ha provato a chiedere aiuto; Marc ha sguainato un coltello da caccia e l'ha pugnalata tre volte, uccidendola

Poi si è tolto il berretto, ha avvolto la giacca attorno al fucile, ed ha esclamato: "Merda!". 

Infine, si è suicidato, sparandosi alla testa, venti minuti dopo aver iniziato l'attacco. 




Una sessantina di cartucce erano rimaste nelle scatole che portava con sé. 


Ha ucciso in totale quattordici donne (dodici studentesse di ingegneria, una studentessa infermiera e una impiegata dell'università) e ferito altre quattordici persone, dieci donne e quattro uomini. 

Nella tasca interna della sua giacca c'era una lettera con la data dello stesso giorno. Un anno dopo, il contenuto di quella lettera viene divulgato dalla giornalista e femminista Francine Pelletier: conteneva un elenco di diciannove donne del Quebec che apparentemente Marc voleva uccidere perché le considerava femministe

L'elenco comprendeva la stessa Pelletier, nonché una leader sindacale, una politica, un personaggio televisivo e sei agenti di polizia che giocavano nella stessa squadra di pallavolo. 

Marc scrive nella lettera che si considera razionale e incolpa le femministe per avergli rovinato la vita

Nella sua mente, la ragione per la strage risiede nella rabbia nei confronti delle femministe che "mantengono i vantaggi di essere donne [...] mentre cercano di afferrare quelli degli uomini". 

Menziona Denis Lortie, un'ex caporale delle forze armate canadesi che ha ucciso tre impiegati del governo e ferito altri tredici in un attacco armato contro l'Assemblea Nazionale del Quebec il 7 maggio 1984. 




Marc Lépine Gamil Gharbi era nato da una madre franco-canadese e un padre algerino. Suo padre, un venditore di fondi comuni di investimento, non considerava le donne uguali agli uomini. Era violento fisicamente e verbalmente nei confronti della moglie e del figlio, scoraggiando la tenerezza tra madre e figlio. 

Quando Gamil aveva sette anni, i suoi genitori si separarono.  A 14 anni, Gamil cambiò il suo nome in Marc Lépine, citando il suo odio per suo padre come motivo per aver preso il cognome di sua madre. 

Tentò di arruolarsi nell'esercito canadese durante l'inverno 1980-1981 ma, secondo la sua lettera, fu respinto perché era "antisociale". 

La polizia lo ha descritto come intelligente ma travagliato. Non gli piacevano le femministe, le donne in carriera e le donne in occupazioni tradizionalmente maschili, come le forze di polizia

Dopo la strage, non si è tenuta un'indagine pubblica e la lettera di Marc non è stata ufficialmente rilasciata poiché i funzionari del governo e della giustizia penale temevano che ampie discussioni pubbliche sul massacro avrebbero causato dolore alle famiglie e portato ad altra violenza antifemminista. 

Sebbene siano state condotte indagini approfondite da parte della polizia su Marc e gli omicidi, il rapporto risultante non è mai stato reso pubblico, sebbene una copia sia stata utilizzata dal medico legale per le sue indagini. 

I media, le accademie, le organizzazioni femminili e i familiari delle vittime hanno protestato per la mancanza di un'inchiesta pubblica e la scarsità di informazioni rilasciate.

Le studiose femministe ritengono che le azioni di Lépine scaturiscano da una diffusa misoginia sociale

Gli studiosi lo hanno classificato come un tipo "pseudo-comunitario" di omicidio-suicidio, in cui l'autore si rivolge a un gruppo specifico, spesso in un luogo pubblico, e intende morire in "un tripudio di gloria". 

La giornalista televisiva Barbara Frum ha sostenuto che il massacro non è stato visto come un attacco antifemminista o un esempio di violenza contro le donne perché le persone hanno insistito nel "diminuire" la tragedia "suggerendo che si trattava di un atto contro un solo gruppo". 

Come previsto da Marc nella sua lettera, è stato considerato perlopiù l'atto isolato di un pazzo. 

Uno psichiatra ha intervistato la famiglia e gli amici di Marc ed ha esaminato i suoi scritti nell'ambito dell'indagine di polizia. Ha notato che Marc ha definito il suicidio come la sua motivazione principale e ha scelto un metodo suicidario specifico, ovvero uccidersi dopo aver ucciso altri (strategia comune negli omicidi-suicidi), considerato un segno di un grave disturbo della personalità

Altri psichiatri hanno sottolineato gli eventi traumatici della sua infanzia, suggerendo che Lépine fosse psicotico, avendo perso il contatto con la realtà nel tentativo di cancellare i ricordi di un padre brutale (e in gran parte assente), identificandosi inconsciamente con una mascolinità violenta che domina le donne

Altri hanno espresso un'analisi più ampia, inquadrando le azioni di Marc come risultato di cambiamenti sociali che hanno portato ad un aumento della povertà, impotenza, isolamento individuale, polarizzazione tra uomini e donne. 

Notando l'interesse di Marc per i film d'azione violenti, alcuni hanno suggerito che la violenza nei media e nella società potrebbe aver influenzato le sue azioni. 




Il massacro all'Ecole Polytechnique ha dato un forte stimolo al movimento canadese per il controllo delle armi

Heidi Rathjen, una studentessa che era in una delle classi in cui Marc non era entrato, ha organizzato la Coalition for Gun Control insieme con Suzanne Laplante-Edward e Jim Edward, i genitori di una delle vittime. 

Grazie alla loro attività, nel 1992 è passata la legge C-17 e nel 1995 la C-68, comunemente nota come "Firearms Act", che hanno avviato norme di controllo delle armi più rigorose: requisiti per l'addestramento dei possessori di armi da fuoco, screening dei richiedenti armi da fuoco, un periodo di attesa di 28 giorni per i nuovi richiedenti, norme relative allo stoccaggio di armi e munizioni, registrazione di tutte le armi da fuoco, restrizioni sulla capacità del caricatore per i semi automatici a fuoco centrale e restrizioni sulle armi da fuoco e divieti.

 



Isla Vista, California, 23 Maggio 2014




Il 22enne Elliot Rodger carica 
un video sul suo canale YouTube. 

Spiega che vuole punire le donne per averlo respinto e punire gli uomini sessualmente attivi perché li invidia. 

Elliot poi invia per e-mail un lungo manoscritto autobiografico ad alcuni dei suoi conoscenti, al suo terapeuta e a diversi membri della sua famiglia. 

Nel documento, intitolato "My Twisted World: The Story of Elliot Rodger", descrive la sua infanzia, i conflitti familiari, la frustrazione per l'incapacità di trovare una ragazza, il suo odio per le donne, il suo disprezzo per le coppie (in particolare le coppie interrazziali) e i suoi piani per quella che descrive come "punizione".




Elliot inizia a mettere in atto il suo folle piano nell'appartamento in Seville Road che condivide con Weihan Wang e Cheng Hong. Quel giorno c'è anche un loro amico di nome George Chen

I loro corpi vengono trovati all'una di notte, ognuno ha ricevuto più coltellate. Il posizionamento dei corpi suggerisce che ogni vittima è entrata nell'appartamento separatamente prima di essere assassinata e che Elliot ha cercato di nascondere i corpi delle prime due vittime coprendoli con coperte, asciugamani e vestiti.

La polizia trova un coltello, un martello e due machete, ma in seguito stabilisce che Elliot ha usato due coltelli, recuperati da uno zaino trovato nella sua auto, per uccidere le vittime nell'appartamento.

Meno di due ore prima, Elliot era andato in una caffetteria Starbucks. In seguito è stato visto seduto nella sua macchina nel parcheggio del suo condominio alle 20:30 circa, mentre smanetta sul suo laptop. 




Elliot carica il video "Retribution" alle 21:17 e invia il suo manifesto e-mail alle 21:18.

Poi guida verso la sede della confraternita Alpha Phi vicino all'Università della California di Santa Barbara. Bussa alla porta per alcuni minuti, nessuno risponde. 

Elliot inizia a sparare alle persone che sono nelle vicinanze. Spara prima a tre "sorelle" della Delta Delta Delta, uccidendone due e ferendo la terza. 

Tornato in macchina, guida per due isolati su Pardall Road sparando una volta contro un bar mentre si dirige verso est. Il negozio è chiuso e nessuno rimane ferito. Arrivato al Deli Mart di Isla Vista, spara diversi colpi di arma da fuoco nell'edificio, uccidendo uno studente all'interno. 

La macchina di Rodger è vista lasciare la scena da quattro ufficiali di pattuglia di risposta, ma non lo identificano e fugge.

Guida verso sud su Embarcadero del Norte dalla parte sbagliata della strada, colpendo un pedone che attraversa la strada e spara contro altri due sul marciapiede, mancandoli entrambi. Curva vicino a un minimarket 7-Eleven dove continua a sparare, colpendo una coppia che esce da una pizzeria e poi una ciclista. 

Guidando verso sud su El Embarcadero spara ad una donna, svolta a est su Del Playa Drive, quindi fa un'inversione a U e guida verso ovest. Incontra un deputato dello sceriffo, i due si scambiano una serie di colpi. Gli studenti della chiesa di Isla Vista, a Del Playa, vicino al Camino del Sur, stanno terminando un servizio di adorazionee sentono gli spari. 

Gira a nord su Camino del Sur, spara e ferisce tre persone in Sabado Tarde Street, colpisce anche uno skateboarder e due ciclisti con l'auto. Girando a est su Sabado Tarde, colpisce uno skateboarder con l'auto e spara ad altri due uomini all'incrocio con Camino Pescadero

Su Sabado Tarde vicino a Little Acorn Park, scambia nuovamente colpi di arma da fuoco con tre agenti che lo colpiscono all'anca sinistra. Inseguito dalla polizia, svolta a sud una seconda volta su El Embarcadero, poi di nuovo a ovest su Del Playa. Colpisce un ciclista, poi si schianta sul marciapiede nord a est dell'incrocio tra Del Playa e Camino Pescadero. 





Alle 21:35 la polizia trova Elliot morto all'interno del suo veicolo per una ferita da arma da fuoco che si è autoinflitta alla testa.




In totale, ha ucciso sei persone e ne ha ferite altre quattordici. 

Elliot aveva acquistato legalmente 3 pistole da 9 mm in tre città diverse.  

Aveva visto più terapisti da quando aveva otto anni e mentre era studente. Stava ricevendo un trattamento psichiatrico anche prima della strage ma non gli era mai stata diagnosticata formalmente una malattia mentale

Uno psichiatra gli aveva prescritto farmaci antipsicotici usati per curare la schizofrenia e il disturbo bipolare, ma si era rifiutato di prenderli. 

Secondo sua madre, gli era stata diagnosticata la sindrome di Asperger, ma senza una diagnosi medica formale. Nel 2007 gli era stato diagnosticato un disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, e un altro disturbo dello spettro autistico.

Era stato spesso vittima di bullismo

Aveva sviluppato un'ossessione per il gioco online multiplayer World of Warcraft che lo ha tenuto molto occupato durante i suoi 20 anni. 

Aveva un account YouTube e un blog intitolato "Blog ufficiale di Elliot Rodger", entrambi contenenti post che esprimevano solitudine e rifiuto. Aveva scritto che gli era stato prescritto il Risperidone, uno psicofarmaco, ma che si era rifiutato di prenderlo, affermando: "Ho scoperto che è assolutamente sbagliato prenderlo". 

Dopo aver compiuto 18 anni, aveva iniziato a rifiutare le cure per la salute mentale e a diventare sempre più isolato. 





Nel suo ultimo video caricato su YouTube, intitolato "Elliot Rodger's Retribution", si lamenta di essere stato respinto dalle donne mentre invidia uomini sessualmente attivi e descrive i dettagli del suo imminente attacco, esponendo i suoi motivi e piani. Sulla scia delle uccisioni, il video è stato cancellato, ma alcune copie sono state ripetutamente ripubblicate da altri utenti.

"Bene, questo è il mio ultimo video, tutto deve arrivare a questo. Domani è il giorno della punizione, il giorno in cui avrò la mia vendetta contro l'umanità, contro tutti voi. Negli ultimi otto anni della mia vita, da quando ho raggiunto la pubertà, sono stato costretto a sopportare un'esistenza di solitudine, rifiuto e desideri insoddisfatti perché le ragazze non sono mai state attratte da me. Le ragazze hanno dato il loro affetto, il sesso e l'amore ad altri uomini ma mai a me. [Ho 22 anni e sono ancora vergine. Non ho mai nemmeno baciato una ragazza. Ho frequentato il college per due anni e mezzo, più di questo in realtà, e sono ancora vergine. Il college è il momento in cui tutti sperimentano cose come il sesso, il divertimento e il piacere. In quegli anni, ho dovuto marcire nella solitudine. Non è giusto. Voi ragazze non siete mai state attratte da me. Non so perché voi ragazze non siete attratte da me, ma vi punirò per questo. È un'ingiustizia, un crimine, perché ... Non so cosa non vedi in me. Sono il ragazzo perfetto e tuttavia ti lanci contro questi uomini odiosi invece di me, il supremo gentiluomo".

"La Seconda Fase avrà luogo il Giorno della Retribuzione stessa, poco prima del massacro climatico. ... La mia guerra alle donne. ... Attaccherò proprio le ragazze che rappresentano tutto ciò che odio nel genere femminile: la comunità più hot di UCSB (il college dell'Università di Santa Barbara)".

"Ucciderò ogni singola troia viziata, incasinata e bionda che vedo lì dentro. Tutte quelle ragazze che ho desiderato tanto. Mi hanno rifiutato e mi hanno guardato dall'alto in basso".

 


Elliot si era identificato online come un "incel" - originato dall'unione dei due vocaboli inglesi "involuntary" e "celibate", quindi sta per "celibi involontari" - una sottocultura online di persone che non sono in grado di trovare un partner romantico o sessuale nonostante lo desiderino e per questo diventano misogini. 

Gli incel generalmente contestano l'analisi psicanalitica delle loro problematiche, ovvero la loro condizione di infelicità come conseguenza di fattori esterni e non modificabili volontariamente nel breve termine - solitamente status socioeconomico e bellezza fisica determinata dalla genetica - assumendo una visione fatalista, ritenendosi oppressi e pertanto vittime di una società sbilanciata.

Chris Ferguson, uno psicologo che scrive per il Time, ha sostenuto che dare la colpa alla cultura misogina distoglie l'attenzione dal fatto che Elliot era prima di tutto un individuo mentalmente disturbato

Alcuni scrittori hanno lanciato l'hashtag #NotAllMen su Twitter per dire che non tutti gli uomini sono misogini e non tutti commettono omicidi. 

Doris Fuller, direttore esecutivo del Treatment Advocacy Center, accusa la polizia di non aver rispettato una legge della California che consente valutazioni psichiatriche di emergenza di persone potenzialmente pericolose: "Ancora una volta, soffriamo per le morti e le devastazioni causate da un giovane che da tempo stava inviando segnali di pericolo ma che non sono bastati a prevenire quest'ennesima tragedia".

Il 30 settembre 2014, sulla scia dell'incidente, i legislatori della California hanno approvato una "red flag lawper consentire a una persona di chiedere a un giudice di sequestrare armi da un membro della famiglia che ritengono pericoloso per se stessi o per gli altri. 

I gruppi in favore dei diritti delle armi, compresa la National Rifle Association, si sono opposti alla legislazione, citando che i diritti dei normali proprietari di armi potrebbero essere messi a rischio a causa di un malinteso. 

La legge è entrata in vigore nel 2016.


Toronto, 20 Aprile 2018





La rivolta degli Incel è già iniziata! Distruggeremo tutti i Chad e le Stacy! Tutti salutano il Supremo Signore Elliot Rodger!”. 


Con questo messaggio su Facebook, il 25enne Alek Minassian annuncia la strage che sta per compiere...


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