L'espressione "school shooting" (sparatoria scolastica) è comunemente usata per definire atti di violenza commessi tramite l'utilizzo di armi da fuoco da studenti o ex-studenti, ma anche da persone esterne, all'interno di una scuola.
Gli Stati Uniti contano il maggior numero di massacri avvenuti all'interno di scuole.
In generale, si parla di "mass shooting" (sparatoria di massa) quando la sparatoria coinvolge più vittime.
L'FBI definisce un "omicidio di massa" ("mass murder") come "quattro o più assassinati durante un evento senza tregua tra gli omicidi".
Sulla base di ciò, si concorda generalmente che una sparatoria di massa avviene ogni volta che quattro o più persone vengono colpite (ferite o uccise), escluso il tiratore o i tiratori.
L'FBI usa anche la definizione di "active shooter" (sparatutto attivo), che sembra tratta da un videogioco, per descrivere l'autore di omicidi di massa caratterizzato da rapidità, portata, casualità e spesso suicidio.
Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti definisce lo "sparatutto attivo" un individuo impegnato attivamente nell'uccisione o nel tentativo di uccidere persone in un'area ristretta e popolata; nella maggior parte dei casi, i tiratori attivi usano armi da fuoco e non seguono alcun modello o metodo per la selezione delle vittime.
Il fenomeno, seppur presente in varie parti del mondo, si concentra in particolar modo negli Stati Uniti dove la vendita di armi è libera e incontrollata.
Nel 2019, ci sono state in totale più di una sparatoria di massa al giorno per ogni giorno dell'anno.
Entro la fine del 2019, ci sono state 417 sparatorie di massa negli Stati Uniti senza scopo di lucro. Trentuno di queste sparatorie sono stati omicidi di massa.
Una particolare categoria di "mass shooting" o "active shooting" è l' "omicidio-suicidio" (murder-suicide) in cui generalmente un solo individuo uccide una o più persone prima di uccidere se stesso.
Sebbene non vi sia un sistema di tracciamento nazionale per gli omicidi-suicidi negli Stati Uniti, gli studi medici stimano il fenomeno tra 1.000 e 1.500 decessi all'anno, la maggioranza dei quali si verificano tra famigliari mentre la stragrande maggioranza degli autori sono maschi.
Recentemente, un uomo ha sparato e ucciso sua moglie e altri cinque membri della famiglia nella Carolina del Nord prima di spararsi.
L'omicidio-suicidio è avvenuto nella piccola e tranquilla cittadina di Moncure.
Una delle vittime era una donna di 93 anni, Helen Mason. Le altre vittime erano Jeanie Ray, 67 anni; Ellis Mansfield, 73 anni; Lisa Mansfield, 54; John Paul Sanderford, 41 anni; Nicole Sanderford, 39.
L'omicida-suicida sparatutto era il marito di Ray, 66 anni, Larry Ray.
Un altro omicidio-suicidio è avvenuto in una stanza d'albergo a Dallas, in Texas: due bambini di 9 e 12 anni sono stati trovati tra i quattro corpi in quello che gli investigatori ritengono sia stato un omicidio-suicidio.
La prima sparatoria di massa di quest'anno è stata compiuta da un sedicenne, che ha saltato la scuola per uccidere tutti i suoi familiari mentre tornavano a casa.
Colin Jeffrey "CJ" Haynieha ucciso sua madre e i suoi tre fratelli, nonché tentato di uccidere suo padre.
L'incidente ha scioccato la comunità di Grantsville, nello Utah.
Consuelo Alejandra Haynie era andata a prendere la figlia Maylan di 12 anni a scuola. Entrambe sono state uccise a colpi di arma da fuoco mentre entravano in casa. Colin gli ha sparato alla testa, al collo e/o alla parte superiore del corpo.
Colin Haynie sedeva in casa quando sua sorella, la quindicenne Alexis, tornava da scuola. Gli ha sparato nella testa e nella parte superiore del corpo proprio mentre stava tornando anche il fratello quattordicenne Matthew.
Colin lo ha ucciso in stile esecuzione con un solo proiettile alla testa.
Infine, ha colpito alle gambe suo padre prima che riuscisse a strappargli la pistola dalle mani.
La serie "Psycho Killer" indagherà su alcuni dei casi più noti e sconvolgenti di omicidi di massa che la storia recente e passata ricordi alla ricerca di possibili spiegazioni.
SIGLA
Virginia Polytechnic Institute, Blacksburg, 16 Aprile 2007
A Blacksburg è in corso una nevicata aggravata da forti venti. Tutto sembra tranquillo. La quiete prima della tempesta.
Ore 7.15
West Ambler Johnston Hall, camera 4040. Si odono degli spari.
L'assistente interno Ryan Clark si precipita nella camera, a terra c'è il corpo straziato dai colpi di Emily Hilscher.
All'interno della stanza si vede la sagoma di qualcuno armato con una Walthercalibro 22e una Glock 19 calibro 9mm. L'assassino fa fuoco nuovamente su Ryan.
Ore 9.01
L'assassino spedisce dall'ufficio postale dell'istituto un pacco contenente immagini e video.
Ore 9.15
Si odono altri spari provenire dal secondo piano del Norris Hall, un complesso dell'istituto che ospita le facoltà di ingegneria e meccanica, le cui tre uscite principali sono state bloccate con una catena.
I colpi sembrano non finire mai, almeno 170.
25 studenti e 5 professori suddivisi in quattro classi,la 204 (Solid Mechanics), la 206 (Advanced Hydrology), la 207 (Elementary German) e la 211 (Intermediate French), vengono sterminati.
La polizia fa irruzione nell'edificio.
Ode sparare un altro colpo. Èquello con cui il killer si toglie la vita sparandosi in pieno voltonella classe della professoressa Jocelyne Couture-Nowak.
Erik Sheehan, uno dei quattro sopravvisuti, racconta che il killer, prima di aprire il fuoco sulla classe, ha sbirciato due volte all'interno dell'aula, come se stesse cercando qualcuno o qualcosa.
Lo studente Nikolas Macko racconta che si trovava a lezione di matematica (nell'aula accanto a quella di tedesco) quando ha sentìto degli spari nel corridoio. Tre persone della classe hanno cercato di barricarsi nell'aula utilizzando un tavolo.
Lo studente Jamal Albarghouti è riuscito ad utilizzare il suo telefono cellulare per registrare dei brevi filmati durante la sparatoria che verranno poi mandati in onda su diversi cnali d'informazione.
Liviu Librescu,76 anni, professore di origini romene, ha cercato di tenere chiusa la porta della sua classe mentre il killer tentava di accedervi, per permettere ai suoi studenti di fuggire attraverso la finestra. L'assassino ha sparato attraverso la porta uccidendolo sul colpo.
Kevin Granata, 45 anni, ha lasciato il suo ufficio al terzo piano del Norris Hall ed è sceso al secondo, dove è avvenuta la seconda sparatoria cadendo anche lui vittima dell'assassino.
Jocelyne Couture-Nowak, professoressa canadese di lingua francese, ha tentato di salvare i suoi studenti, dopo aver guardato l'assassino negli occhi. Uno dei suoi tre studenti sopravvissuti ha raccontato che la professoressa ha fatto spostare gli studenti sul fondo della classe per garantire loro maggior sicurezza prima di fare il tentativo, rivelatosi poi inutile, di barricare la porta d'entrata. Èstata crivellata di colpi.
Partahi Lumbantoruan, uno studente indonesiano di 34 anni, ha tentato invano di bloccare la porta per proteggere gli studenti ed è stato ucciso.
Zach Petkewicz e altri due suoi compagni di classe hanno spinto un tavolo contro la porta d'entrata nel tentativo di bloccarne l'accesso, riuscendo così a salvare dal massacro 11 studenti.
Fra la prima e la seconda sparatoria, la polizia dell'istituto (Virginia Tech Police), affiancata dal dipartimento di polizia di Blacksburg della contea di Montgomery e dalla polizia di stato della Virginia, ha attivato il protocollo d'emergenza e richiamato una squadra locale di SWAT. Poco dopo l'arrivo delle squadre di polizia sul posto, anche l'F.B.I. ha preso parte all'emergenza inviando sulla scena alcuni agenti per le investigazioni.
Le condizioni atmosferiche hanno impedito l'uso degli elicotteri per il trasporto dei feriti negli ospedali della zona.
18 Aprile 2007
«Avete avuto cento miliardi di possibilità e modi per evitare ciò... ma avete deciso di versare il mio sangue. Mi avete costretto in un angolo e mi avete dato una sola opzione. La decisione è stata vostra. Avete le mani sporche di sangue».
Due giorni dopo la strage, la NBC News riceve per posta nei suoi uffici di New York un pacco confezionato dall'assassino fra la prima e la seconda sparatoria (accaduta due ore più tardi).
Una giornalista esamina il plico, spedito per posta immediata dall'ufficio postale del campus, ma arrivato a destinazione solo 2 giorni dopo a causa del codice ZIP e dell'indirizzo sbagliati, contenente un manifesto delirantedi 1800 parole 47 immagini e 27 videoclip. La NBC consegnerà poi il plico alla polizia che lo girerà a sua volta all'FBI.
La giornalista decide di consultare una sua amica psichiatra. Le accuse presenti nei video non hanno un destinatario preciso, sembrano deliri di onnipotenza di una mente malata. Nei video, inviati in formato QuickTime, lo studente sudcoreano, Cho Seung-hui, 23 anni, discute della sua religione e del suo odio verso i ricchi.
In uno dei video il ragazzo afferma:
«Avete vandalizzato il mio cuore, violentato la mia anima e incendiato la mia coscienza. Pensavate fosse la vita di un patetico ragazzo che stavate estinguendo. Grazie a voi, muoio come Gesù Cristo, per ispirare le generazioni di persone deboli e indifese».
In un successivo video, Cho fa riferimento a quelli che lui definisce "martiri come Eric e Dylan", riferendosi ai due assassini del massacro della Columbine High School, suicidatisi dopo aver ucciso 13 persone nel 1999.
In un altro video Cho si rivolge agli studenti ricchi del college dicendo:
«Avete avuto tutto quello che volevate. Il vostro Mercedes non era abbastanza, marmocchi. Le vostre collane d'oro non erano abbastanza, snob. Il vostro fondo fiduciario non era abbastanza. La vostra vodka e cognac non erano abbastanza. Tutte le vostre dissolutezze non erano abbastanza. Non erano abbastanza per soddisfare i vostri bisogni edonistici. Avevate tutto...».
«Oh, come avrei potuto essere felice tra voi edonisti, se non mi aveste fottuto la vita».
Fra le fotografie inviate all'emittente televisiva, alcune lo ritraggono armato mentre punta la pistola all'obiettivo della macchina fotografica. Altre fotografie lo immortalano puntarsi la pistola alla testa, mentre altre ancora lo vedono sfiorarsi la gola con un coltello. Dalle immagini spedite emergono inoltre particolari del momento della strage, come il vestiario dell'assassino: maglietta nera, giubbotto kaki in stile paramilitare, fondine per coltello e pistole, cappellino nero con la visiera rivolta all'indietro e guanti neri senza dita.
La polizia esamina il video, le immagini e il manifesto, cercando qualche indizio sulla malattia mentale di Cho.
Il dottor Michael Welner dichiara: "Questi video non ci aiutano a capire Cho. Lo distorcono. Era mite. Era silenzioso. In queste immagini cerca di trasformarsi in un personaggio di Quentin Tarantino."
La NBCdopo un lungo dibattito interno, nonostante il parere contrario della giornalista a cui è affidato il caso e della sua amica psichiatra, per il timore di possibili emulatori (copycat), decide di mandare in onda i filmati suscitando molte proteste, in particolare dei familiari delle vittime.
Successivamente, la Fox News, che dà ampio risalto agli stessi contenuti mandati in onda dalla NBC, prende le difese del network televisivo affermando che pur comprendendo le proteste delle famiglie delle vittime si era reso necessario mandare in onda quei filmati perhé il pubblico voleva vedere la faccia dell'assassino.
Un agente speciale dell'FBI, a cui è stato chiesto di indagare sul caso, contatta la giornalista. Decidono di collaborare.
Tra le più probabili cause della furia omicida di Cho ci sono i gravi atti di bullismo di cui è stato vittima durante la scuola media e la scuola superiore per via dei suoi disturbi psichici.
In terza media gli è stato diagnosticato un disturbo depressivo maggiore e mutismo selettivo, associato ad una grave forma di fobia sociale che lo ha inibito a parlare.
L'università aveva ottenuto da un magistrato locale, a causa delle lamentele di due sue compagne di classe che indicavano di aver ricevuto messaggi minacciosi, un ordine di detenzione temporanea per ricoverare Cho, a dicembre 2005, nell'ospedale psichiatrico Carilion St. Albans.
Il giudice speciale della Virginia Paul Barnett certificò in un ordine che Cho "presentava un pericolo imminente per se stesso a causa di una malattia mentale", e raccomandò un trattamento per Cho come paziente ambulatoriale.
Il 14 dicembre 2005 Cho lascia l'ospedale con l'ordine di "seguire tutti i trattamenti raccomandati". La vera diagnosi per lo stato di salute mentale di Cho rimane sconosciuta.
A Cho era stata prescritta la paroxetina, ma gli è stata tolta dopo un anno.Il test tossicologico dell'autopsia ufficiale non ha riscontrato né farmaci psichiatrici né alcun tipo di droghe illegali durante il periodo della sparatoria.
Poiché Cho non era stato ricoverato involontariamente, era ancora legalmente idoneo ad acquistare armi secondo la legge della Virginia.
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